Tempio - Il giudice del Tribunale Caterina Interlandi ha disposto la scarcerazione dei genitori del bambino che era stato segregato nella sua cameretta lo scorso maggio in una località gallurese.

Ricordando cosa accadde: il bambino era stato lasciato solo in casa mentre i genitori erano andati a ballare. Fu chiuso a chiave nella sua cameretta, al buio. Era riuscito a chiamare i Carabinieri da un telefono senza sim. I Carabinieri erano arrivati sul posto trovando la stanza blindata dall’esterno con la maniglia della porta smontata. Il piccolo aveva mostrato ai Carabinieri, il secchio in cui faceva i bisogni e un tubo di gomma con il quale riferì di essere stato picchiato più volte. 
Il giudice, visto il parere favorevole del Pubblico Ministero, accogliendo le richieste degli avvocati Marzio Altana, che difende il padre del piccolo e Alberto Sechi, legale della madre, ha ritenuto cessato il pericolo di reiterazione del reato. Marito e moglie, accusati di sequestro di persona e maltrattamenti in famiglia,  sono già agli arresti domiciliari presso la loro abitazione. Erano in carcere dallo scorso 26 giugno

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Redazione C48