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Pubblicata il 03/08/2019

Sardegna: la sabbia rubata dai turisti, torna nelle spiagge. Liberate 10 tonnellate di materiale sequestrato a partire dal 2008

 

Sardegna - Da anni si è smesso di contare i furti di sabbia dalle spiagge, tanto è che da diversi giorni, l'Area marina protetta di Tavolara-Punta Coda Cavallo, l'Enac, la Geasar -la Regione Sardegna e il Corpo forestale si sono alleati nel nome del comune impegno di restituire la sabbia ai tratti di litorale da cui viene sottratta, da turisti e visitatori. L'intesa prevede la creazione di un coordinamento per tutelare l'ambiente costiero e l'arenile: conchiglie, sassi e sabbia, una volta sequestrati, torneranno dove sono stati presi. Tutto quel che la Forestale sequestra ai varchi dell'aeroporto Costa Smeralda sarà confiscato e custodito dalla Geasar. L'Enac coordinerà anche il recupero di sabbia, conchiglie e pezzi di roccia ai controlli di sicurezza degli imbarchi. L'Area marina protetta si occuperà del riposizionamento in spiaggia. Dal 2008 nei depositi dell'aeroporto, sono state conservate 10 tonnellate di materiale da spiaggia sequestrato agli imbarchi. Dopo averlo classificato, si è proceduto con la reintroduzione in natura di sabbia, conchiglie e rocce. Sono stati scelti luoghi più consoni alle tipologie esistenti: Porto San Paolo per la sabbia e l'isola di Tavolara per conchiglie e rocce.

 

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Redazione C48