Referendum: domani 4 dicembre si vota per l'approvazione della riforma costituzionale concernente "disposizioni per il superamento del bicameralismo paritario, la riduzione del numero dei parlamentari, il contenimento dei costi di funzionamento delle istituzioni, la soppressione del Cnel, la revisione del Titolo V della parte II della Costituzione". Almeno secondo quanto recita il quesito della scheda elettorale. Prevale il No come voto tra i sondaggi, ma il Si è in recupero, e di sicuro il voto dei tanti indecisi sarà decisivo. Ma parliamo più direttamente del referendum. In Italia, i referendum non sempre sono serviti alla realizzazione di ciò che chiedevano, anche con la loro approvazione, ad esempio in Sardegna alcuni anni fa, si votò per la soppressione di Abbanoa, il rifiuto di depositare scorie radioattive e tanto altro, che alla fine nonostante si è votato per sopprimere Abbanoa e rifiutare le scorie, questo non è servito a nulla. Come di fatto Abbanoa c'è sempre e le scorie le stanno portando ugualmente, forse questo è uno dei tanti motivi per cui la popolazione è indecisa o non va direttamente a votare. Tra il popolo intervistato, si parla di referendum poco chiaro, spiegato male e ragioni poco chiare per votare si o no. Per il fronte del NO, prevalgono ragioni di voto contro il governo Renzi, non eletto dal popolo come da Democrazia, ma dal Presidente della Repubblica. Un premier che non soddisfa tanto gli italiani, specie i giovani e la popolazione del Sud. I convinti del Si, affermano che la vittoria del si, significherebbe un cambiamento radicale per l'Italia e che il NO sarebbe uno scempio. Certo, se davvero si dovessero ridurre i parlamentari e i costi della politica sarebbe un gran gesto, ma non quello di rendere immuni i parlamentari, di ridurre la competenza delle regioni specie a statuto speciale e di altro. E se si abolisse il Cnel, il risparmio sarebbe di 9 milioni di euro, ma ricordiamoci che per l'aereo presidenziale ne sono stati spesi 20 volte tanto, ovvero 180 milioni. Noi di Canale 48 Web Tv non stiamo premendo per votare no, ma bensì riportando ciò che i politici narrano in tv. Domani è 4 dicembre, si VOTA, e auspichiamo un cambiamento che piaccia a tutti, con la vittoria del Si o del No. Poi dal 5 dicembre, le acque probabilmente si calmeranno e vedremo cosa accadrà. Buon voto a tutti gli italiani
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Scritto da: Maurizio Savigni