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Pubblicata il 03/11/2022

Razzo cinese in caduta libera: Sardegna a rischio tra il 4 e 5 novembre

 
Il Dipartimento della Protezione civile  è stato informato dall’Agenzia Spaziale Italiana (ASI) che il 31 ottobre 2022, alle 07:37:23 UTC (08:37:23 CET, ora locale in Italia) la Repubblica Popolare Cinese ha lanciato nello spazio il terzo modulo della stazione spaziale Tiangon (“Palazzo Celeste”). Il lancio, avvenuto dal poligono di Wenchang, nell’isola di Hainan, nel sud dalla Cina, è avvenuto utilizzando il vettore pesante “Lunga Marcia 5” (CZ-5B) e fa seguito a lanci avvenuti con modalità simili a maggio 2020, ad aprile 2021, e a luglio 2022. Dopo il lancio, il secondo stadio del vettore è stato lasciato in un’orbita bassa da cui sta decadendo in atmosfera. Sulla base delle informazioni disponibili, le traiettorie, interesseranno il territorio nazionale, e in particolare le Regioni centro-meridionali. La Sardegna sulla base del bollettino n. 5 in corso di emanazione (i cui contenuti sono stati anticipati dall’ASI nel corso della videoconferenza appena terminata) domani mattina sarà interessata da due traiettorie. Al momento la finestra più probabile per il primo passaggio è centrata sulle ore 8:29 ora locale e quella più probabile per il secondo passaggio è centrata alle ore 10:00 ora locale. Col passare delle ore questi orari  potrebbero risentire di una anticipazione così come riferito dall’ASI, che monitorerà la situazione e se del caso farà uscire un bollettino n. 6 intorno alle 2:00-2:30 del mattino di domani se disporrà di dati aggiornati. ISPRA ha provveduto alla ricognizione dei siti interessati dalla traiettoria con buffer 100 km per lato (situazione più conservativa). Mentre nel passaggio più a nord sono interessati impianti nucleari nel passaggio più a sud non sono interessati impianti nucleari. In linea con le raccomandazioni già divulgate dal Dipartimento nazionale di protezione civile in occasione dei precedenti rientri incontrollati in atmosfera si ricorda che eventi di questo tipo e casi reali di impatto sulla Terra, e in particolare sulla terraferma, sono assai rari e pertanto non esistono comportamenti di autotutela codificati in ambito internazionale da adottare a fronte di questa tipologia di eventi, tuttavia, sulla base delle informazioni attualmente rese disponibili dalla comunità scientifica, è possibile fornire, pur nell’incertezza connessa alla molteplicità delle variabili, alcune indicazioni utili alla popolazione affinché adotti responsabilmente comportamenti di autoprotezione qualora si trovi nei territori potenzialmente esposti all’ impatto: 1. è poco probabile che i frammenti causino il crollo di edifici, che sono da considerarsi più sicuri rispetto ai luoghi aperti. Si consiglia, comunque, di stare lontani dalle finestre e porte vetrate; 2. i frammenti impattando sui tetti degli edifici potrebbero causare danni, perforando i tetti stessi e i solai sottostanti, così determinando anche pericolo per le persone; non disponendo di informazioni precise sulla vulnerabilità delle singole strutture, si può affermare che sono più sicuri i piani più bassi degli edifici; 3. all'interno degli edifici i posti strutturalmente più sicuri dove posizionarsi nel corso dell'eventuale impatto sono, per gli edifici in muratura, sotto le volte dei piani inferiori e nei vani delle porte inserite nei muri portanti (quelli più spessi), per gli edifici in cemento armato, in vicinanza delle colonne e, comunque, in vicinanza delle pareti; 4. è poco probabile che i frammenti più piccoli siano visibili da terra prima dell'impatto; 5. alcuni frammenti di grandi dimensioni potrebbero sopravvivere all'impatto e contenere idrazina (*). In linea generale, si consiglia a chiunque avvistasse un frammento, senza toccarlo e mantenendosi a una distanza di almeno 20 metri, di segnalarlo immediatamente alle autorità competenti.