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Pubblicata il 21/09/2022

La Sardegna è riluttante verso l'energia. No a qualsiasi cosa: eolico, solare, gas, idroelettrico. E i sardi pagano le bollette più alte d'Italia

 

Scritto da: Maurizio Savigni

La Sardegna è una grande riluttante nei confronti dell'energia di qualsiasi tipo. I no arrivano per qualsiasi cosa: energia eolica, energia solare, energia idroelettrica, energia proveniente dal gas, petrolio, carbone.
Un popolo da sempre ostile e contrario a qualsiasi cosa quello sardo, ma oserei dire che il maggior responsabile di tutto ciò rimane la politica. I sardi pagano le bollette più alte d'Italia con una media di 596 euro a famiglia (fonte indagine SoS Tariffe).
Andiamo per gradi: attualmente la centrale di Fiumesanto (dati di marzo) brucia carbone, tra l'altro proveniente dalla Russia, per produrre 600 megawatt di energia (fonte SassariOggi). Il carbone che è il maggiore fossile inquinante del mondo. E in un periodo dove si vuole andare incontro alla transizione energetica, sa di "greenwashing" . Contro il carbone e i combustibili fossili, arrivano le opposizioni dei gruppi ambientalisti. Poi c'è il petrolio. A Sarroch c'è la Saras, che raffina petrolio e produce il 45% del fabbisogno energetico della Sardegna con oltre 4 miliardi di kilowattora di energia all'anno. La Saras è stata più volte oggetto di inchieste su "presunto inquinamento" e da lavoro a circa 2000 dipendenti, creando introiti economici a livello locale. 
Poi c'è il gas: nel 2012 c'era l'intesa per il progetto Galsì dall'Algeria, alla Sardegna, alla Toscana che doveva ridurre la dipendenza dal gas russo. Tutto naufragato per "il mancato ok" della giunta PD che amministrava la Toscana. Un'occasione persa, perchè il Galsì avrebbe trasportato in Italia da 8 a 10 miliardi di metri cubi di gas all'anno. 
Poi c'è l'energia solare. E qui, oltre alla politica, si incontra l'opposizione di tanti cittadini, contrari allo "sfruttamento del suolo" per la produzione di energia verde. Nel 2021, (fonte: solareb2b.it) "la Regione Sardegna ha bloccato sei maxi impianti agrovoltaici da parte dello sviluppatore danese European Energy. Le centrali fotovoltaiche avrebbero avuto una potenza totale di 367 MWp pari al fabbisogno annuale di 200.000 abitazioni, circa 600.000 persone (1/3 della popolazione sarda), con  introiti di  300 milioni di euro e 1.000 posti di lavoro tra addetti diretti e indiretti". Un'altra occasione persa e non è l'unico caso di blocco a progetti per impianti fotovoltaici. Bloccati in passato anche 8 progetti per centrali solari a concentrazione (fonte IlSole24ore)
Poi c'è l'eolico: anche qui grandi opposizioni e progetti bocciati. Nel più recente, In Gallura, alcuni sindaci dei comuni costieri, si sono riuniti per bocciare un progetto di parco eolico off-shore di Tibula Energia con 62 turbine da posizionare in mare tra 25 e 40 chilometri. Dalla Regione fanno sapere però che l'eolico è nell'attenzione della giunta. E nel frattempo ci sono 10 impianti eolici bloccati in attesa di autorizzazioni (fonte IlSole24ore). Una grande vergogna. 
E l'idroelettrico? Anche qui, la politica ostacola. Nel 2020 la Regione si è opposta a sfruttare l'energia idroelettrica del Lago Liscia dopo 6 anni di ricorsi e controricorsi. Un progetto da 2,3 milioni d'euro molto semplice. C'è da deviare il flusso verso una turbina in una sorta di bilocale, per produrre 2.7 milioni di kilowattora ogni anno. Tempo previsto dei lavori: 6 mesi. (Fonte IlSole24Ore)
Insomma: i sardi pagano le bollette più care d'Italia, ma ogni volta che qualcuno propone progetti per impianti di energia rinnovabile o non, ciò incontra la strenua opposizione delle Istituzioni o di gruppi di cittadini. Continuiamo su questa strada, per non perdere la medaglia di campioni di riluttanza verso qualsiasi fonte di energia. L'importante è scagliarsi e fare le grandi polemiche contro Pucci per uno sketch comico sui sardi.