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Pubblicata il 06/07/2022

La Sardegna è riluttante verso le fonti di energia, ma ha le bollette più care in Italia

 

Scritto da: Maurizio Savigni

La Sardegna e i sardi sono riluttanti nei confronti di ogni fonte di energia. Il paradosso: ogni fonte energetica innesca un'orda di polemiche infinita; nel mentre e in silenzio, i sardi pagano le bollette più care in Italia.

Le proteste e le polemiche sono sempre pronte: le fonti non rinnovabili non piaciono a nessuno, compreso il gas o il metano. E allora che ne dite del nucleare pulito? No, non va bene e nessuno vuole scorie. Perfetto e allora parliamo di fonti rinnovabili. Il fotovoltaico piace a qualcuno? No: ruba pascoli alle pecore e inaridisce il suolo. L'idroelettrico con la costruzione di dighe? No: deturpa e trasforma paesaggi.

E l'eolico off-shore (in mare aperto)? Ecco, parliamone un po', in quanto è il tema caldo del momento. Il consiglio regionale pare sia contro "la speculazione" delle pale eoliche in mare e voglia arrivare ad una conclusione volta a sospendere qualsiasi progetto di parco eolico a largo delle coste, andando contro al piano di transizione energetica del governo. Nel mentre, il piano energetico della regione non è aggiornato da almeno due anni. Il consiglio regionale, alza le sue ragioni, sostenendo che le pale eoliche non avrebbero alcun impatto sul costo dell'energia, ma altresì sarebbero interventi fortemente impattanti sul piano ambientale e paesaggistico. Inoltre non si accettano imposizioni "dall'alto" ed è necessaria una condivisione per stabilire modalità, ricadute e impatti ambientali. Attualmente sul piano vi sono 13 richieste per 700 pale eoliche in varie zone a largo della Sardegna, con potenza totale di 7600 MegaWatt. 

Rammento che nei progetti presentati, le pale eoliche verrebbero installate ben oltre i 9 km della linea dell'orizzonte. Qualora fossero installati i parchi eolici, non sarebbero visibili da nessuna spiaggia, da nessuna città sulla costa. Capirei che se fossero installate 700 pale, ad esempio, nell'arcipelago della Maddalena: quello si che può definirsi deturpare il paesaggio o alterare l'ambiente; a 30 chilometri dalla costa però no! Tra l'altro l'eolico ha rispetto al fotovoltaico ha il vantaggio di avere una produzione maggiore e più costante durante l'anno.
Insomma: 700 pale eoliche a 30 chilometri dalla costa, sarebbero impattanti sul livello ambientale e paesaggistico. Invece la legge (poi impugnata dal governo) che mirava a cementificare le coste con incrementi volumetrici del 50% in alberghi esistenti o riaprire lottizzazioni per costruire nuovi villaggi turistici, quella andava bene e non creava nessun impatto a livello ambientale e paesaggistico.

Ingoiamo il rospo: con l'ostruzionismo ai parchi eolici in mare, perdiamo un'occasione sia per la transizione energetica e diminuire le emissioni di CO2, sia per avere vantaggi fiscali e pagare qualche centesimo in meno le bollette, visto che le paghiamo più di tutta Italia.  
Photo by Nicholas Doherty on Unsplash

News48 / Redazione C48