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Pubblicata il 27/07/2021

Incendi in Sardegna: la colpa non è solo dei piromani. Mancata pulizia di sottobosco e terreni, favoriscono la propagazione.

 

20 mila ettari andati in fumo: è questo il bilancio provvisorio degli incendi in Provincia di Oristano. Si inizia a fare la conta dei danni ed a cercare i colpevoli degli incendi. La colpa non è soltanto dei piromani. Si, è vero che vero che la maggior parte degli incendi sono di tipo doloso, ma la colpa non è solo quella di chi appicca il rogo. Chi e cosa accende le fiamme, ha più attenzione mediatica del perchè e del cosa ha fatto propagare le fiamme. Negli ultimi decenni, nel Mediterraneo è aumentata la frequenza degli incendi. Frequenza amplificata dal cambiamento climatico. Aumentano le temperature medie, diminuiscono i periodi di pioggia e si allungano quelli di siccità, favorendo la secchezza della vegetazione, ma non è sempre detto. Anche dopo inverni particolamente piovosi, in Estate le erbacce diventano secche, rappresentando un pericolo in caso di incendi. Le erbacce e lo stato della vegetazione, dei terreni, del sottobosco, influenzano la propagazione delle fiamme. E' qui che si deve, che si può intervenire e prevenire il rischio di altri incendi sia di grossa che di piccola entità. Gli incendi di grossa entità, si sviluppano e propagano facilmente, se il terreno non è stato pulito; se nei terreni di pascolo o agricoltura, le erbacce sono alte e non sono state tagliate come da regola entro il 30 giugno. Si propagano se un sottobosco non è pulito e si accumulano piante, foglie o rami secchi.  
Non è un caso se, il 7 giugno, un comitato di cittadini, aveva chiesto al sindaco di Cuglieri, quanto segue: «In questo territorio, formato da molti ettari di bosco, esiste uno stato di abbandono e incuria che ha trasformato la montagna in una bomba a orologeria. Le piste sterrate che dovrebbero proteggere il monte versano in uno stato di impraticabilità, sia per il fondo stradale disastrato sia per la vegetazione che ha invaso completamente le carreggiate. La vegetazione abbandonata a se stessa, per la mancanza di politiche di forestazione e di piani di prevenzione, è un pericoloso deposito di combustibile». Un'allarme totalmente ignorato dal Sindaco di Cuglieri, uno dei comuni colpiti dal vasto rogo che ha bruciato 20 mila ettari di bosco. Una strage preannunciata, quindi. Si poteva agire, si poteva prevenire, ma gli allarmi sono rimasti inascoltati e il disastro è avvenuto, lasciando sul lastrico centinaia di aziende e pastori. Inoltre, di recente il tribunale di Cagliari ha condannato la Regione Sardegna per la colpevole dismissione dei servizi di telerilevamento e videosorveglianza dei boschi. Nel 2005, la Regione aveva dismesso il sistema di telerilevamento e videosorveglianza dei boschi. Il Tribunale di Cagliari afferma che il primo collaudo fatto sull’impianto era valido e per questo la dismissione del sistema da parte della Regione è da considerarsi colpevole.
Dismettere il sistema è da sempre stata considerata una decisione incomprensibile, soprattutto se si pensa che la Sardegna è una delle regioni italiane più colpite dagli incendi e dal 2005, anno della dismissione del telerilevamento, la frequenza degli incendi è aumentata notevolmente, in controtendenza rispetto al periodo 1970-2000, quando era diminuita gradualmente. Ci vuole prevenzione, PULIZIA e dotazione di altri mezzi a terra e aerei di supporto per contrastare l'insorgere dei roghi.
News48 / Redazione C48