Di: Maurizio Savigni
"Sono ricominciate le fissioni nucleari al reattore 4, paura a Chernobyl" e robetta simile. Sono i titoli catastrofisti dei quotidiani nazionali che si leggono questi giorni. Occorre fare chiarezza a questa epidemia di disinformazione acchiappa-click. Cosa sta accadendo a Chernobyl? Negli ultimi giorni si è registrato un aumento di neutroni rilevati, provenienti da una zona inaccessibile della centrale (la stanza 305/2), dove si trovano tonnellate di detriti, mischiati al combustibile che si fuse nel 1986. L'aumento di neutroni che è indice di un maggior tasso di fissioni nucleari. I neutroni sono le particelle che avviano le reazione di fissione nucleare e che vengono a loro volta prodotte da queste, le famose reazioni a catena: per questo un loro aumento, secondo l’ISPNPP, indica un aumento delle reazioni tuttora in corso nell’uranio presente nella centrale. Non si sa con esattezza cosa abbia causato questo fenomeno, ma è probabile che c’entri l’acqua piovana, o meglio, la sua assenza.

Si tratta di un aumento preoccupante? Per il momento no, ma va tenuto sotto controllo. Se le reazioni di fissione dovessero aumentare in modo esponenziale potrebbe avvenire un rilascio incontrollato di energia che prima farebbe bollire l’acqua rimasta intorno al combustibile fuso e poi causerebbe una piccola esplosione.

Se si tornasse ad uno stato di criticità, ci sarebbero dei problemi? Sì e no. L’intero edificio dell’ex centrale, come sappiamo, è stato sotterrato in un sarcofago di contenimento e anche le fondamenta sono state rinforzate. Non c'è nessun rischio, che un aumento di fissioni nucleari, possa causare danni all'esterno del sarcofago.

Il livello di radioattività in prossimità del sarcofago, si potrebbe alzare, allungando i tempi per smantellare definitivamente il sito nucleare, previsto entro alcuni decenni. Quindi c'è da preoccuparsi o aver paura? Assolutamente no

 

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Redazione C48