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Pubblicata il 28/07/2021

Curraggia 1983: era una giornata calda, ventilata e già dalla mattina con la mia telecamera inseguivo il fumo. Il ricordo di Mario Savigni

 

28 Luglio 1983 - Ricordo: era una giornata calda, ventilata e già dalla mattina con la mia telecamera inseguivo il fumo, proveniente da Tempio.

Non prometteva niente di buono. Con la cinquecento cabrio di mio fratello, siamo andati verso San Francesco (di l'Aglientu) dove era in atto un incendio che ha devastato tutte le campagne, ma subito ritornai verso Tempio preoccupato per la coltre di fumo nero che aveva oscurato in pieno giorno il cielo. Riprendo uomini affannati nel bivio di Aggius in cerca di salvare pecore e vacche disorientate, le fiamme nella collina, mi rendo subito conto della gravità della situazione e scappiamo verso la città ritenendola piu' sicura per andare al Kiss e filmare dall'alto l'incendio.
Tutta la città era in allerta, la gente fuori delle case e la disperazione si tagliava a fette, mezzi antincendi, ambulanze ma sopratutto un frastuono che copriva il criptio del fuoco. Mentre riprendo, una persona che passava a piedi con un frascone, mi disse di scappare da li, che eravamo circondati dal fuoco, gridai a mio fratello di provare a girare al bivio verso Rinaggiu ma di non correre, se fossimo andati fuori strada sarebbe finita! La visibilità era ridotta a 0, la strada era invisibile e dietro l'auto, accorrevano in fuga gli ultimi volontari. Non posso spiegare lo shock che ho vissuto. Ritornando dopo mezz'ora sui miei passi, vidi una devastazione surreale: filo spinato, cenere... e gli eroi di Curraggia!  

(foto dal filmato)