Coronavirus - In un momento cruciale e critico per la diffusione della pandemia, sono in tanti a chiedersi sul futuro della situazione e quando finirà. Tutti siamo chiusi a casa, con stress e difficoltà psicologiche, dovute al bisogno di evitare i contatti. Gli scienziati dell'Università del Maryland hanno trovato una connessione diretta tra la diffusione del virus e le zone in cui si è sviluppato. L'hanno denominata "cintura del Coronavirus". La zona abbraccia le zone comprese tra i 30 e i 50 gradi di latitudine. Secondo gli scienziati, in questa fascia climatica, l'incidenza è stata maggiore che altrove. Gli scienziati hanno trovato dei dati climatici in cui il virus sembra più vivo. La temperatura in cui il Covid-19 è più vivo, si concentra tra 5 e 11 gradi ed umidità tra il 47 e il 79%. Questi parametri climatici, sono pressochè identici a quelli di Wuhan dove è partito il contagio. Il caldo sarebbe il nemico del virus, così come il freddo sotto gli 0°. Umidità media e fresco, sono parametri in cui il virus avrebbe più permanenza.
Sempre che il virus non muti, pare che possa diffondersi sempre più verso nord, rispetto alla fascia teorizzata dagli scienziati. Esistono buone possibilità che si possa registrare una flessione dei contagi in estate, con un ritorno di contagi in inverno (speriamo di no). Questo studio degli scienziati, va preso con le pinze, perchè la situazione è in sviluppo continuo. Ci auguriamo tutti che giorno per giorno, si possa definire al meglio la situazione di un nemico invisibile, che preoccupa e spaventa sempre di più il mondo.
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Redazione C48