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Pubblicata il 09/05/2022

Carrasciali Timpiesu 2022: commento e bilancio della prima sfilata

 

Scritto da: Maurizio Savigni

Dopo due anni fermi ai box e agli hangar, sono ripartiti i grandi eventi, come il Carnevale di Tempio.
In un'edizione "primaverile" o quasi estiva, ieri è andata di scena la prima sfilata del "Carrasciali Timpiesu 2022", il carnevale allegorico più importante della Sardegna. Si è tornati a sfilare nello storico percorso del Carnevale, che accompagna i carri allegorici e i vari gruppi, da tanti carnevali a questa parte. L'atmosfera insolita di festeggiare il Carnevale a maggio, ha incuriosito tanti, che si ponevano la curiosità del realizzare un evento legato tradizionalmente ai mesi di febbraio o marzo, al realizzarlo a maggio. E allora giù per Via Angioi e Largo XXV Aprile. Ad attendere i carri allegorici c'è una buona presenza di pubblico; non è quello da livelli pre-pandemia, ma la base di partenza è buona. Quelli che prima sarebbero stati in gergo "assembramenti", ora tornano ad essere del vero e proprio pubblico. Il tema allegorico della kermesse, è "giù la maschera". Tema accostabile e riferibile a tante cose avvenute negli ultimi due anni. Nel pubblico, la maschera è sparita: poche mascherine celano volti, figure e persone; al contempo tante le persone mascherate ad assistere alla sfilata, dai più piccini ai più grandi. A scandire il ritmo della sfilata, il direttore artistico Alessandro Achenza, con la dirompente sagacia nel saper intrattenere i presenti con ironia e satira. D'altronde, satira ed ironia, sono elementi fondanti dello spirito carnevalesco. Sul palco tornano Le Carrascialine, dirette da Korin Podesva, con una veste tutta nuova, di un bianco candido. Apre la sfilata come di consueto, Re Giorgio, realizzato da Antonio Azara, il Michelangelo della cartapesta. Azara con la sua mente sapiente e le due mani, spende tutte le sue energie per la realizzazione di molti carri allegorici, oltre che per la generale e il totale look agli occhi della manifestazione. Il Carnevale di Tempio cresce al passo con la tecnologia. Ed ecco che per gli sketch goliardici, compare per la prima volta il "deep fake", una nuova tecnica dal mondo del web, per combinare e sovrapporre video o immagini. Sul palco, primappare un Barack Obama che parla e lancia messaggi a Fausto Pischedda (nei panni del Sindaco della Città). Niente matrimonio pubblico tra Re Giorgio e la popolana Mannena, quest'anno. La cerimonia è stata celebrata a marzo negli hangar ed il tutto è stato proiettato sul palco. Nel video, molto buffo e divertente, il deep-fake di Re Giorgio e Mannena, con la propria faccia, cantare "Lu Re", nota canzone del Carnevale. Arrivano i carri con i gruppi allegorici; sono 5, rispetto ai 10 che vengono realizzati di solito, ma complici gli impegni professionali di molti gruppi, è andata così, ma poco importa. Spicca la cura minimalista della cartapesta e dei dettagli di ogni carro, sintomo di crescita costante nella ricerca di nuovi materiali e tecniche per esaltare i manufatti. Sul carro di "Quelli del Carnevale" compaiono i volti di Achille Lauro e Mina, realizzati in modo perfetto. I Vampiri portano sul carro il volto di Charlie Chaplin e tanta allegoria. La Compagnia di San Giuseppe si conferma il gruppo più brioso, portando un'ottima perfomance coreografica. Colpisce il carro del Gruppo Folk; con un bellissimo verde con tema allegorico "la rinascita". Infine arriva la Greffa del Carnevale con un carro abbellito da diversi volti: c'è il Sindaco Giannetto Addis, Giorgio Armani ed infine il volto di Zio Tonino Cosseddu. Commosso il ricordo durante la sfilata. Zio Tonino, noto commerciante di stoffe (il più anziano in Italia) è venuto a mancare di recente. Aveva visto la sua caricatura su cartapesta in fase di realizzazione, ma il tempo è stato tiranno e non è riuscito a vedere completata l'opera. Un omaggio alla sua figura ed alla sua carriera. Zio Tonino ha dato stoffe a tante generazioni di tempiesi che hanno sfilato nel Carnevale e vive nel ricordo di tutti. Chiude la sfilata il carro ospite di Vignola.