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Pubblicata il 18/03/2022

19 marzo, Festa del Papà. Poste Italiane: il valore della genitorialità in azienda passa anche attraverso la figura paterna

 

Sassari – Nel giorno della Festa del Papà, Poste Italiane celebra questa importante ricorrenza attraverso la testimonianza diretta di uno dei 5 papà, dipendenti dell’Azienda in provincia di Sassari (sono 49 in tutta la regione) che, dall’inizio del 2021 ad oggi, hanno usufruito degli istituti previsti dalle politiche della famiglia e in particolare per le disposizioni in materia di tutela e sostegno della genitorialità.
Poste Italiane, oramai costantemente su posizioni di avanguardia sull’ampio terreno della responsabilità sociale d’impresa, nell’ambito della valorizzazione della genitorialità ha previsto in diverse situazioni un trattamento economico di miglior favore rispetto a quello indicato dalla legge. Ad esempio, alle mamme, ma anche ai papà che fruiscono del “congedo parentale” nei primi sei anni di vita del bambino, l’Azienda riconosce l'80% della retribuzione per i primi due mesi, invece del 30% previsto dalla legge. Valerio Curedda, 36 anni, padre di Salvatore, 2 anni, e Aurora di appena 20 giorni, da 9 anni lavora in Poste Italiane con il ruolo di operatore di sportello presso l’ufficio postale di via Carducci ad Alghero, racconta il suo percorso e le sue scelte mirate a equilibrare il ruolo di lavoratore con la consapevolezza dell’importanza della figura paterna sin dai primi anni di vita dei bambini. “Ho usufruito per entrambi i miei figli – commenta Valerio - del congedo di paternità obbligatoria e, nel periodo successivo alla nascita di Salvatore, del congedo parentale, soprattutto durante il periodo iniziale della pandemia, nel corso del 2020. Ho scelto di usufruire di questi strumenti di supporto alla famiglia perché penso che prendersi cura dei propri figli sia lo scopo di ogni genitore, una volta che entrano a far parte della tua vita”.
Secondo quanto previsto dalla normativa attualmente in vigore, infatti, il congedo di paternità è fruibile entro il quinto mese di vita del bambino nella misura di dieci giorni di congedo obbligatorio, che possono essere goduti anche in via non continuativa, per gli eventi parto, adozione o affidamento avvenuti successivamente al 1° gennaio 2021. Il congedo parentale, invece, spetta ai genitori naturali, che siano in costanza di rapporto di lavoro, entro i primi 12 anni di vita del bambino per un periodo complessivo tra i due genitori non superiore a dieci mesi. I mesi salgono a 11 se il padre lavoratore si astiene dal lavoro per un periodo continuativo o frazionato di almeno tre mesi. “Oltre ad essere un dovere – prosegue l’operatore di sportello - è stato un privilegio potermi prendere del tempo da passare con loro nei primi giorni della loro vita. Si tratta di una prerogativa che a mio padre, ad esempio, non è stata concesso, così come in molti altri casi, prima dell’istituzione del congedo di paternità. In ogni caso, una delle principali ragioni che mi hanno spinto a usufruire di queste opportunità è che il tempo passa, i figli crescono e il tempo non torna indietro: ogni momento perso, ogni primo sguardo, ogni prima parola, ogni prima pappa o prima pipì, non ci sarà due volte.”
News48 
Redazione C48