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Pubblicata il 01/01/2024

È di Luras il primo nato del 2024 in Gallura: si chiama Edoardo

 

Di: Maurizio Savigni

Si chiama Edoardo Depperu, è di Luras ed è il primo nato del 2024 in Gallura. Il bimbo di 3,430 kg di Luras, è nato all'Ospedale Giovanni Paolo II. È il secondo figlio di Gaia Pirisinu, 31 anni e di Giovanni Depperu, 33 anni. È nato questa notte alle 3.17 con parto naturale. Il suo arrivo era stato preceduto poche ore prima da un altro fiocco azzurro: quello di Andrea, nato alle 21.55 e ultimo nato del 2023 in Gallura; primo figlio di una coppia di Palau, Ylenia Inzaina, 32 anni e Pietro Serra, 41 anni. 

 

«Siamo felicissimi – commenta Gaia Pirisinu, la mamma del primo nato all'ufficio stampa della ASL – la nascita di Edoardo è stata accolta con gioia naturalmente da parte di noi genitori, ma pure dai nonni e dagli zii». Ad attendere a casa Edoardo ci sarà anche il fratello Antonio, di un anno e due mesi d’età. «È stato l’ultimo regalo del 2023, la nostra felicità è enorme, è il nostro primo figlio», aggiunge Ylenia Inzaina, mamma di Andrea, l'ultimo nato dello scorso anno. Entrambe le donne hanno ringraziato il personale della struttura sanitaria olbiese. La Direzione Aziendale della Asl Gallura coglie l’occasione per porgere i migliori auguri ai nuovi nati e alle loro famiglie.

I nati nel 2023 in Gallura sono stati in tutto 779, un numero esattamente identico a quello dello scorso anno. Dati per fortuna in controtendenza rispetto alla forte denatalità che si registra in Sardegna, la regione in cui nascono meno bambini. Nel corso del 2023 nel presidio ospedaliero olbiese si sono registrati anche sette parti gemellari.

La notizia del primo bambino nato in Gallura nel 2024 e dell’ultimo nato nel 2023 è anche l’occasione per il Direttore dell’Unità Operativa di Ginecologia e Ostetricia, Giangavino Peppi, di tracciare un bilancio: "Quello appena trascorso è stato un anno importante per il nostro reparto e per tutto il nuovo Dipartimento Donne e Minori da me diretto. Nonostante le gravi difficoltà del post pandemia e le carenze strutturali di personale medico, purtroppo condivise con tutto il Paese, abbiamo fatto passi avanti nei processi di riorganizzazione mirati a mettere al centro della nostra attività le pazienti. Sappiamo che la strada non è semplice, ma stiamo mettendo i primi tasselli al posto giusto"