Shock ad Arzachena. Una coppia di origini galluresi, è stata arrestata con la pesantissima accusa di sequestro di persona e maltrattamenti in famiglia su ordine della Procura di Tempio. Attualmente si trovano in carcere da sabato notte. I due, lui di 47 anni, lei di 43, dovranno rispondere ad una storia agghiacciante e disumana, che vede protagonista il loro figlio di 11 anni. La coppia spesso andava a ballare a Porto Rotondo ed era solita chiudere a a chiave nella sua cameretta il malcapitato figlio. Parliamo della punta dell'iceberg di una storia disumana. La coppia, per assicurarsi che il figlio non uscisse, ha smontato la maniglia interna della cameretta e ha sigillato la finestra. Nella sua cameretta non c'era nemmeno il letto: sotto la tipica struttura a ponte, c'era solo un buco senza rete e senza materasso. Al ragazzo lasciavano un secchio per i bisogni e un telefono cellulare ma senza sim. Non per questo però, il ragazzo non ha potuto chiamare i numeri di emergenza, contattando il 112. Al telefono con i Carabinieri, il ragazzo ha chiesto di chiamare la zia ma ha risposto alle domande del militare raccontando la situazione. 
Quando i Carabinieri sono giunti sul posto hanno trovato la stanza blindata dall’esterno con la maniglia smontata e poggiata su un mobile. All’interno il bambino ha mostrato il secchio e anche un tubo di gomma con il quale veniva picchiato ripetutamente. Tutte le violenze subite dal bambino sono racchiuse in un diario che il piccolo ha consegnato ieri ai carabinieri, quando lo hanno liberato. Nelle sue memorie personali ha annotato ogni episodio con una lucidità sorprendente, come sottolineano gli investigatori dell'Arma. In quelle pagine, ora in mano agli inquirenti, sono scritte le accuse, ovviamente da verificare, nei confronti dei genitori.
Attendiamo gli sviluppi di una storia che in queste ore, sta lasciando l'intera gallura a bocca aperta con shock e sgomento.

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Redazione C48