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Pubblicata il 25/06/2018

Asinara - Conclusa l’iniziativa PFU Zero sulle coste italiane. In 5 anni sono stati realizzati 40 interventi e sono state rimosse oltre 8.500 gomme dai nostri mari

 

Asinara - Oggi si è conclusa l’iniziativa ‘PFU Zero sulle coste italiane’, il progetto di raccolta straordinaria di pneumatici fuori usoabbandonati sulle coste italiane che fa capo a EcoTyre, il Consorzio che a livello nazionale si occupa della corretta gestione degli PFU, e all’Associazione Marevivo, con il patrocinio del Ministero dell’Ambiente e di Federparchi-Europarc Italia e in collaborazione con la Guardia Costiera. In cinque anni, sono stati effettuati 40 interventi per rimuovere gli pneumatici fuori uso dai fondali e dai litorali delle isole minori e delle coste italiane. Sono oltre 8.500 le gomme portate a riva dai sub e finalmente avviate al recupero dopo essere state sommerse per anni: un gesto concreto per ripulire i nostri mari. Era abitudine comune, utilizzare i copertoni come parabordi su barche e moli per poi gettarli in mare, dopo anni di incuria e usura. Quest’anno gli interventi sono stati 6. Sono stati correttamente avviati al riciclo circa 3.200 kg di pneumatici: a Messina (600 kg), a Trani (400 kg), a Gaeta (1.500 kg), a Marina di Ravenna una sola gomma, a Porto Venere (600 kg) e ad Asinara (circa 100 kg). Il progetto PFU Zero ha avuto nei primi anni un focus specifico sulle isole minori perché queste perle dei mari italiani, oltre alle gomme abbandonate in acqua, vivono quotidianamente un problema logistico per il trasferimento dei rifiuti sul continente. EcoTyre e Marevivo hanno firmato dei protocolli di intesa con i comuni di Lampedusa, Pantelleria e Ustica che consentono il ritiro regolare degli pneumatici presso i gommisti delle isole e il trasporto a impianti di recupero. Perché poi è questo il percorso corretto degli PFU: dopo il cambio gomme le officine possono richiedere il ritiro gratuito a consorzi specializzati, come EcoTyre, che ne garantiscono il trattamento e il completo recupero. Un passaggio semplice sulla terraferma ma più complicato quando tra il gommista e l’impianto c’è un tratto di mare. Una volta raccolti, gli PFU sono condotti dai mezzi del Consorzio EcoTyre agli impianti di trattamento per essere correttamente gestiti. Sono, infatti, una tipologia di rifiuto cosiddetta ‘permanente’: se lasciata in natura e in mare, necessita di centinaia di anni per degradarsi completamente. Gli PFU, invece, sono un prodotto completamente riciclabile perché composti da acciaio, fibre tessili e gomma, che una volta triturata può dar vita a pavimentazioni antiurto - come quelle delle piste di atletica o dei parchi gioco dei bambini - asfalti ad alta aderenza o centinaia di altri prodotti green.

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Redazione C48